Come si redige un piano di emergenza ed evacuazione?

Per conoscere tutte le iniziative, eventi, fiere ed altro relative alla rete Universo Gold ed al mondo dell'antincendio. 

Come si redige un piano di emergenza ed evacuazione?
8 Luglio 2021

Il piano di emergenza è un documento che integra il Documento di Valutazione del Rischio e stabilisce le misure necessarie che i lavoratori devono mettere in atto per ridurre al minimo il rischio in caso di emergenza. Si tratta di un protocollo di intesa tra tutti i lavoratori e per le persone presenti a qualsiasi titolo in un luogo di lavoro, secondo cui al sopraggiungere di un’emergenza, viene interrotta qualsiasi attività lavorativa e viene predisposto un esodo rapido ed ordinato verso luoghi sicuri.


Lo scopo del piano di emergenza

Lo scopo della redazione di un piano di emergenza è quello di dare indicazioni sul comportamento del personale dipendente e di fornire le opportune informazioni tecniche da utilizzare quando si verifica una situazione di emergenza.


Cosa si intende per emergenza


L’emergenza è ogni situazione anomala che presenti un pericolo potenziale od in atto. Le emergenze possono essere di diverso tipo: dall’incendio all’esplosione, dall’allagamento al crollo, alla fuga di gas, alle calamità naturali.


Chi ha l’obbligo di predisporre il piano di emergenza


Il datore di lavoro ha l’obbligo di predisporre il piano di emergenza con la collaborazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione.


Quando è obbligatorio il piano di emergenza


Il datore di lavoro deve adottare le misure di gestione della sicurezza antincendio in esercizio ed in emergenza, in funzione dei fattori di rischio incendio presenti nella propria attività, secondo i criteri indicati negli allegati I e II del “Decreto GSA”, con l’obbligo di predisporre un piano di emergenza, nei seguenti casi:

  • luoghi di lavoro ove sono occupati almeno 10 lavoratori;
  • luoghi di lavoro aperti al pubblico caratterizzati dalla presenza contemporanea di più di 50 persone, indipendentemente dal numero dei lavoratori;
  • luoghi di lavoro che rientrano nell’allegato I al D.P.R. 1° agosto 2011, n. 151.

Cosa prevede un piano di emergenza


Il piano di emergenza deve prevedere:

  • le azioni da mettere in atto in caso di incendio;
  • le procedure per effettuare l’evacuazione;
  • le disposizioni per chiedere l’intervento dei Vigili del fuoco e per fornire le necessarie informazioni al loro arrivo;
  • le misure per assistere le persone con bisogni speciali;
  • l’identificazione delle persone incaricate di sovrintendere e controllare l’attuazione delle procedure previste.

Quali fattori bisogna considerare nella compilazione del piano di emergenza


Nella compilazione del piano di emergenza bisogna considerare i seguenti fattori:

  • le caratteristiche dei luoghi con particolare riferimento alle vie di esodo;
  • il sistema di rivelazione e di allarme incendio;
  • il numero delle persone presenti e la loro ubicazione;
  • le persone esposte a rischi particolari;
  • il numero di addetti all’attuazione ed al controllo del piano nonché all’assistenza per l’evacuazione (addetti alla gestione delle emergenze, evacuazione, lotta antincendio, pronto soccorso);
  • il livello di informazione e formazione fornito ai lavoratori.

Quali sono le istruzioni del piano di emergenza


Il piano di emergenza deve essere basato su chiare istruzioni scritte e deve includere:

  • i doveri del personale di servizio incaricato di svolgere specifiche mansioni con riferimento alla sicurezza antincendio;
  • i doveri del personale a cui sono affidate particolari responsabilità in caso di incendio;
  • i provvedimenti necessari per assicurare che tutto il personale sia informato sulle procedure da attuare;
  • le specifiche misure da porre in atto nei confronti delle persone esposte a rischi particolari;
  • le specifiche misure per le aree ad elevato rischio di incendio;
  • le procedure per la chiamata dei Vigili del fuoco, per informarli al loro arrivo e per fornire la necessaria assistenza durante l’intervento.
Per gli ambienti di piccole dimensioni il piano può limitarsi a degli avvisi scritti contenenti norme comportamentali.
Per attività o luoghi di lavoro, ubicati nello stesso edificio e ciascuno facente capo a titolari diversi, il piano deve essere elaborato in collaborazione fra dette figure.


Il rischio in funzione degli occupanti


Una delle principali novità introdotte dal Codice consiste proprio nel fatto che il rischio incendio non si valuta più solo in funzione dei lavoratori presenti, bensì anche rispetto al numero degli occupanti a qualsiasi titolo presenti all’interno dell’attività


L’assistenza alle persone con esigenze speciali


Il titolare dell’attività, o datore di lavoro, deve individuare le necessità particolari delle persone con esigenze speciali nelle fasi di pianificazione delle misure di sicurezza antincendio e delle procedure di evacuazione degli ambienti.
La definizione di un piano di emergenza si rivolge ad un gran numero di persone che devono affrontare un evento eccezionale che potrebbe mettere a repentaglio la loro incolumità e gli unici punti di riferimento sono l’informazione generale e la segnaletica di sicurezza.
Questo ha come conseguenza che, oltre agli eventuali compiti specifici che devono essere assegnati al personale addetto alla squadra di emergenza, il piano deve fornire soprattutto i criteri per una snella, facile e sicura evacuazione.